E’ stato presentato e sottoscritto, in data 7 febbraio 2023, presso la sede dell’Anci regionale, il protocollo di Intesa tra Anci Puglia e Rete Antenna PON R&I, con l’obiettivo di avviare una collaborazione sui temi dell’innovazione digitale e tecnologica, della rigenerazione territoriale e del paesaggio, innovazione sociale, economia del mare, innovazione nei campi ricerca, cultura e scuola, formazione del capitale umano della PA.
Il punto di partenza della tavola rotonda è stato il bisogno, anche da parte degli enti locali, di intervenire su situazioni estreme quali siccità, alluvioni, isole di calore, mettendo in campo buone pratiche che possano contribuire ad affrontare il tema nella giusta direzione. La responsabilità degli enti locali, tuttavia, procede di concerto con le competenze che solo il mondo scientifico e tecnico può mettere in campo in questa direzione.
All’incontro, coordinato della delegata Anci Puglia all’Ambiente, Fiorenza Pascazio, hanno partecipato: Ettore Caroppo (presidente Anci Puglia), Giovanni Mastrangelo (presidente Rete Antenna PON R&I), Alessandro Delli Noci (assessore Sviluppo economico Regione Puglia), Anna Grazia Maraschio (assessora Ambiente Regione Puglia), Domenico Laforgia (presidente Aqp), Gianluca Vurchio (consigliere Aip), Paola Mercogliano (Centro euro-Mediterraneo Cambiamenti Climatici), Elio Sannicandro (Asset Puglia), Guido Mattei (Covenant of Majors), Birgit Georgi (Covenant of Majors).
“Importante questa occasione di confronto sugli effetti dei cambiamenti climatici in atto per i nostri territori – ha sottolineato Ettore Caroppo, presidente Anci Puglia – I sindaci e i Comuni sono in prima linea per attuare le politiche idonee e per sensibilizzare le comunità a mettere in atto comportamenti virtuosi, piccole azioni, che messe insieme producono grandi azioni. E evidente che ormai dobbiamo porre in essere politiche di adattamento e di mitigazione sui cambiamenti climatici. L’efficientamento energetico può avere un ruolo determinante, ma servono risorse per i Comuni, per l’illuminazione pubblica e per realizzare per esempio, impianti fotovoltaici sulle aree di proprietà comunale. Questo consentirebbe di spendere meglio le risorse del PNRR.”